Nel 1905 nasce a Mirandola l’esigenza di un nuovo edificio per la scuola elementare, che viene progettato dall’ingegner Vischi il quale scrive: “nella relazione che accompagnava il progetto, dicevo d’essermi studiato di dare un edificio che soddisfacesse alle moderne esigenze della pedagogia e dell’igiene, evitando ogni artificiosità e quindi abolendo completamente il lusso inutile e non compatibile colle esigenze dei limitati Bilanci Comunali. I benevoli giudizi dati sulla riuscita della costruzione mi fanno convinto di essere riuscito colla modesta opera mia nell’intento prefissomi”.
La scuola è costruita in Via Circonvallazione, su un terreno nel quale c’era un avvallamento che circondava un tempo le mura di Mirandola.
Il primo stralcio viene inaugurato il 25 settembre del 1910 alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione Luigi Credaro, come riporta con enfasi “Al Barnardon” del 1911.
La scuola viene terminata nel 1918. Costa complessivamente 250.000,00 lire rispetto alle 180.000,00 lire preventivate.
Gli ingressi erano sette (tre nella parte centrale, due laterali e due sul retro) con scale esterne a due rampe che portavano direttamente al primo piano; i portoni erano di legno, sormontati da un arco che riprendeva il motivo delle case padronali mirandolesi; all’interno era presente un sotterraneo. Le aule, che erano ubicate nel primo e nel secondo piano, a cui si accedeva tramite scale interne, erano molto più ampie di adesso (ospitavano anche 50/60 bambini) e avevano pavimenti di ghiaia e calce.
Dal momento che molti bambini provenivano da famiglie povere, l’amministrazione comunale fece allestire anche una grande cucina con due refettori separati per maschi e femmine, dotati di tavoloni e panche di legno e stoviglie in alluminio.
Al piano terra c’erano anche due saloni per la ricreazione, le caldaie per il riscaldamento a vapore a bassa pressione ed altri locali secondari. Nelle stanze ubicate nella parte centrale del 2° piano abitava il custode della scuola.
Con la legge Daneo-Credaro del 1911 si attua la scelta centralistica, avocando allo Stato le scuole dei comuni non capoluogo per garantire l’istruzione elementare anche nelle realtà sociali molto degradate. Viene posto a carico dello Stato il pagamento degli stipendi dei maestri elementari, così da poter disciplinare l’obbligo in modo più vigoroso, sollevando i comuni da tale onere. Vengono istituiti gli Uffici Scolastici Provinciali, alle dipendenze del Provveditore, e i Circoli di Direzione Didattica, con a capo un Direttore, nominato per concorso e chiamato vice-ispettore.
Nel 1935 il governo fascista, in previsione di possibili bombardamenti nemici ed esplosione di gas tossici, destinò i seminterrati delle scuole elementari al ricovero della popolazione civile.
Nel 1975 il palazzo della scuola è sottoposto a lavori di ristrutturazione, con sostituzione parziale delle capriate lignee con elementi metallici, realizzazione delle palestre al piano terra di entrambe le ali laterali del palazzo e tramezzature interne per rendere le aule più piccole.
A seguito del terremoto di Novellara del 2 maggio 1987 (magnitudo 4.5) e del successivo sisma dell’8 maggio 1987 a San Felice sul Panaro (magnitudo 4.0), nel 1994 l’edificio fu sottoposto a lavori di adeguamento sismico. Nel 2010-2011 il fabbricato fu sottoposto ad ulteriori interventi di miglioramento antisismico.
Ciononostante, a seguito del sisma del maggio 2012 in Emilia Romagna, l’edificio scolastico è stato reso inagibile, con il crollo completo del tetto, il distacco delle pareti interne e l’inclinazione delle facciate terminali delle ali laterali.
La scuola primaria Dante Alighieri è stata temporaneamente spostata in due nuove strutture (EST), finanziate dalla Regione Emilia-Romagna e costruite in appena 50 giorni di lavori.